Er ist wieder da, Lui è tornato

Mi riferisco al romanzo originale di Timur Vermes (2012, Eichborn).

Nascerà un eroe

“Fai presto a parlare, tu. Me l’hanno fatto vedere ieri. È alto tre volte me, e largo il doppio”. 

Warum Deutsch? Perché imparare il tedesco?

1. Perché è la lingua dello Dimònio. I tedeschi nell’immaginario collettivo sono i cattivi. Chiunque abbia visto almeno un film sulla Seconda Guerra Mondiale sa di cosa parlo. Ma va bene anche un Indiana Jones. E le prime parole che si imparano sono sempre quelle: Reich, Führer, Toiletten, Konzentrationslager. C’è un alone sinistro mistico sul tedesco, questo ne aumenta il fascino. Ci si potrebbe chiedere perché un popolo unito, amante e rispettoso delle regole, amorevole verso l’ambiente e rispettoso della natura, semplice nei propri bisogni e nei propri divertimenti, abbia partorito una delle storie più oscure della storia umana, ma questo potrebbe essere dibattimento per un altro giorno.

Mariolino, l’esaminatore

Ho 18 anni e tre mesi. Sto per terminare la mia trentottesima guida. Ormai ci siamo. L’istruttore, il buon Matteo, si sistema il parrucchino e mi dà di gomito: “hai preferenze riguardo l’esaminatore?”. Capirò con colpevole ritardo che è un messaggio in codice. “Perché domani c’è Mariolino, è un casino di tempo che non viene”.

SOS EBBREI

Nella vita quotidiana ne ho conosciuti pochissimi. Tutta gente altolocata ed estremamente snob, dava molta poca confidenza.

Però però però…

Lo scambio che non s’è fatto

“Kid Ego, ti devo parlare… È una cosa molto personale e che mi fa stare molto male, non ci dormo la notte”.

È il messaggio di Chiara. Vai a sapere che problema ha stavolta. E poi perché deve rompere i coglioni a me, sono già pieno di problemi. Devo stare anche ad ascoltare le sue turbe?

Giulia, perdonaci. No. Forse. Sì.

Temu (tee-moo): e sei subito bbbillionario. No.

Visto che da settimane (mesi?) ci tartassano con la pubblicità di questo coso (cosa?), che altro non è che un sito cinese di e-commerce con relativa app dedicata, mi sembrava indispensabile illuminarvi sull’argomento con la mia smisurata saggèzza. Preciso che non mi baso sull’esperienza diretta ma solo su voci, luoghi comuni, mie fantasie, commenti che ho letto su internet, sogni che ho fatto.

Le notti di Neverwinter

Corre l’anno 2005 e dopo quasi due lustri di vacche magre finalmente possiedo un PC degno di tal nome. Ho saltato a piè pari un’epoca d’oro del gaming su picchio ripiegando su una più economica PSX (PS2 poi). Ho intenzione di rifarmi.

Domani smetto (ovvero Skyrim, i Cancelli del Cielo)

Mi ricordo ancora della mia ultima run ad Himmelsrand (ci giocavo in tedesco, per immedesimarmi di più). Era il 2017, avevo un mese di buco per dare l’esame di Linguistica 2. Conscio del pericolo, mi sono detto: “ad ogni ora di Skyrim dovrà corrispondere almeno una sessione di studio di 3 ore”. Nel giro di una settimana il rapporto si è invertito a 200 ore di Bethesda = 1 ora di studio bevendo birra.

Fus-Ro-Dah!